FASE 1 - INIZIO DEI GIOCHI
Con questo articolo cercherò di fare chiarezza su una storia: una strana storia.
Cercheremo assieme di capirne la genesi, il corso e il finale.
L’inizio di questa maratona, come fosse il colpo di pistola a salve del Direttore di gara, fu un articolo del Corriere della Sera datato 23 Gennaio 2004.
Nel pieno delle indagini su Francesco Narducci, da parte del P.M. Dott. Giuliano Mignini, venne pubblicato il suddetto articolo, in cui si parlava di una casa in possesso del Dr. Francesco Narducci, situata alle porte di Firenze; da notare che non viene specificata né la località né, tantomeno, la fonte investigativa che avrebbe portato a tale scoperta.
E' noto soltanto che nel 2004 l’immobile era adibito a scuola e che gli inquirenti cercavano i precedenti proprietari per chiedere loro se l’affittuario fosse stato, negli anni passati, il gastroenterologo di Perugia.
In basso l'articolo in questione.

FASE 2 - LA REAZIONE
Come per il Terzo principio della Dinamica la storia continua…
Avevamo già detto che il Gides di Michele Giuttari e il P.M. Mignini erano nel pieno delle indagini sui mandanti e su Narducci: era quindi prevedibile che per acquisire informazioni avessero intercettato alcune delle persone strettamente collegate a questa vicenda.
L’articolo del Corriere si dimostrò un’esca irresistibile: i familiari del Narducci leggendolo iniziarono a discutere tra loro in merito alle notizie divulgate.
In seguito vedremo anche che l’intercettazione incriminata sarà la 425/33, brano 656, delle ore 20:30, tra Gianni e Luisa Spagnoli, che la sera stessa dell’uscita dell’articolo ne discuteranno telefonicamente.
Non entriamo subito nel vivo della discussione intercettata tra il suocero di Francesco Narducci e la figlia, ma vediamo prima cosa accadde successivamente nelle indagini Tosco-Umbre, per arrivare poi ad un finale degno di ogni storia avvincente.
FASE 3 - IL MITO DI SAN PANCRAZIO
Qui nasce, o sembrerebbe nascere, la leggenda di San Pancrazio.
Dalla documentazione in nostro possesso, il nome di San Pancrazio emerge per la prima volta proprio nell’informativa del 29 giugno 2004.
La stessa verteva sulle indagini di Perugia, procedimenti 17869/01 e 8970/02, ed era firmata dal Dott. Mignini; fu trasmessa al Dr.Paolo Canessa per le indagini collegate.
Riporto in seguito una parte della pagina in cui ne ho trovato riferimento.

Come possiamo vedere, é stata riassunta la telefonata intercettata e sembra che Gianni e Luisa Spagnoli (rispettivamente suocero e cognata del Narducci) avessero "mangiato la foglia" dicendo "Sanpa": da notare come la "s" fosse scritta in maiuscolo. E poi, di seguito, tra parentesi “forse San Pancrazio”.
Qui inizia e finisce il nostro percorso logico, in quanto non ci è dato sapere né perché né chi fece questa ipotesi.
Al netto, volendo concentrarsi veramente sul Narducci, poteva ipoteticamente essere presa in considerazione qualsiasi località Tosco-Umbra il cui nome iniziasse con quelle lettere.
Fu scritta San Pancrazio, località non lontana da San Casciano e altre zone toccate dalla vicenda.
Specifichiamo che sono numerosi i documenti in cui verra’ nominata San Pancrazio, relativamente a questa intercettazione tra Gianni e Luisa Spagnoli. Non solo questa informativa, ma anche blog, siti internet, moltissimi libri di grandissimi autori (per voi ma non per me) e perfino documentari che hanno continuato questa opera di divulgazione (cosi la chiamano ma che io chiamo ripetizione di un errore abbastanza grossolano).
Attenzione: questo vale anche per altre moltissime informazioni dette sul Narducci: errori ed ipotesi che poi vengono date in pasto al pubblico spacciandole per certe, senza usare condizionale e non supportate da una ricerca oggettiva volta a fare chiarezza.
FASE 4 - FACCIAMO CHIAREZZA
Abbiamo visto la genesi con un articolo di giornale, abbiamo visto la reazione e cosa è scaturito da tale articolo, abbiamo visto il primo momento in cui sembra essere nominato San Pancrazio relativamente alla ormai famosa intercettazione.
Vediamo questa intercettazione!

E San Pancrazio? E Sampa? Che fine hanno fatto?
Qui tutto sembra nascere dalla parola “appartamento”.
Riepilogando:
- gli Spagnoli avendo letto di una possibile casa iniziano a parlarne;
- si limitano a parlare unicamente di ciò che è scritto nell’articolo;
- non sono parole loro, non stanno certo parlando della vera casa di Narducci in Toscana ma si stanno riferendo a quanto letto la mattina del 23 Gennaio;
Ho evidenziato che le parole esatte trascritte sono "st'appa...no... appartamento" Se leggerete altre intercettazioni relative, vedrete che il dialetto umbro per alcune parole assomiglia molto al romano, quindi sembra normale intuire che "st’app" è "st’appartamento" ma non di certo San Pancrazio!
FASE 5 - IL LIETO FINE
Ero in un gruppo molto attento ai fatti relativi al gastroenterologo di Perugia.
Ero lontano da Firenze.
Chiesi a riguardo, a due persone residenti in zona, di andare a controllare la casa che veniva spacciata per la dimora di Narducci a San Pancrazio, chiedendo con l'occasione al vicinato se potevano aver visto il Dottore di Perugia in quei luoghi negli anni '80.
C’era un solo negozio di alimentari, un solo distributore di carburante a 100 metri dalla presunta casa del Narducci, ed alcuni palazzi attorno.
Non era una ricerca difficile e con una foto dell'epoca qualcuno poteva tranquillamente riconoscere il Narducci.
Ebbene, nonostante queste due persone fossero a neanche a 15 km da San Pancrazio non ci sono mai andate, adducendo motivazioni del tipo "che la strada era tutta curve ed era pericolosa".
Da Certaldo a San Pancrazio la strada è pericolosa? Trattasi di una strada normalissima senza insidie o pericoli.

Ecco la foto che per anni è stata divulgata, soprattutto su Facebook e nei messaggi privati, descrivendola in modo misterioso come la casa del Narducci.
E’ una scuola, un asilo, ma… proprio come diceva l’articolo del Corriere della Sera! Allora siamo sulla strada giusta, sara’ questa la casa che negli anni 80’ ospitava Narducci e i presunti feticci? Certo che no, ovviamente!
Col mio collega Dario Quaglia abbiamo subito fatto una visura storica e abbiamo chiesto alle persone del luogo, ai vicini ma anche alle maestre stesse dell’asilo. Ricordano tutto!
La scuola, in precedenza, molti anni fa, esattamente dai primi anni 70 fino agli anni '80 inoltrati, era in realtà una autofficina di cui tutti a San Pancrazio hanno memoria, (soprattutto coloro ai quali si rompeva l’automobile) e il meccanico che ci lavorava, tale Zagaria, che ne era il proprietario!
L’articolo e’ concluso ma ricordatevi, quando leggete libri o blog o visitate siti che parlano di Francesco Narducci a San Pancrazio, del buon Zagaria, il meccanico del posto.
Alessandro Flamini